14 нояб. 2010 г.

Elpa58: YARA - On the Other Side of Autumn




1. Unencountered Blades Sun (6:05)
2. Blind Rain (5:12)
3. Moon (3:05)
4. Hope (4:19)
5. Free Time (2:53)
6. Materialist (4:11)
7. More Remains Nothing (4:07)

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YARA - on the other side of autumn.
It is the music of sensations constructed on neutral emotions it can cause feeling of alienation.
And during too time I tried to make this music interesting and original, I remind that the sound is a vector, the main thing is your level of imagination, and that in what worlds it will result you leaning against the given sound.

Artwork by Olya Generalova

1 нояб. 2010 г.

Elpa57: Massimo Ruberti - Autour de la Lune



PART 1

1. Columbiad (7:23)
2. Leaving (5:52)
3. Sensation (4:51)
4. The Death of Satellite (4:52)
5. Gas (7:42)
6. Zero G (10:09)
7. Copernico (6:22)
8. The Moon (7:42)


PART 2

1. In Shadows (11:17)
2. Stars Ice Cold (6:32)
3. A Light (4:55)
4. The Secret Side (5:38)
5. Sunlight (3:29)
6. Tycho (5:39)
7. Goodbye (4:04)
8. The Fall (7:21)

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This is a soundtrack for the novel 'Autour de la Lune' by J Verne. And for an immaginary SF movie. The outer space and the inner space.


All tracks by Massimo Ruberti except "Goodbye" by Roberto Mangoni and "Stars ice cold" by Fabrizio Torri
Cover artwork it's original illustration from book "Autour de la Lune".


- L'invisibile Luna… finalmente visibile!
E tutti e tre, in una luminescenza di qualche secondo, intravidero il disco misterioso che l'occhio dell'uomo scorgeva per la prima volta.
Che cosa distinguevano a quella distanza che non si poteva valutare? Alcune strisce allungate sul disco, vere nuvole formatesi in un mezzo atmosferico molto ristretto, dal quale emergevano non soltanto tutte le montagne, ma anche i rialti di mediocre importanza, quei circhi, quei crateri spalancati, capricciosamente disposti, che esistono anche sulla superficie visibile. Poi spazi immensi, non più bassopiani aridi, ma autentici mari, oceani largamente distribuiti, che nei loro specchi liquidi riflettevano tutta la magia splendente dei fuochi dello spazio. Infine, alla superficie dei continenti, vaste masse oscure, che apparivano come foreste immense sotto la fulminea illuminazione di un lampo - Era forse un'illusione della vista, un effetto ottico? Potevano, essi, dare un'affermazione scientifica a quella osservazione tanto superficiale? Avrebbero mai potuto pronunciarsi sulla questione dell'abitabilità, dopo una così debole visione del disco invisibile?
Intanto la folgorazione dello spazio si indeboliva a poco a poco; il suo accidentale splendore diminuiva; gli asteroidi fuggivano su traiettorie diverse e si spegnevano nell'allontanarsi. L'etere, alla fine, riprese la sua abituale tenebrosità; le stelle, eclissate per un momento, brillavano di nuovo nel firmamento, e il disco, appena intravisto, si perdette nuovamente nella notte impenetrabile.